A molti, soprattutto in questo periodo, capita di avere un casa fredda e non confortevole pur tenendo costantemente acceso l’impianto di riscaldamento sprecando parecchi soldi.
Se vi trovate in questa situazione e volete fare un controllo veloce dell’impianto ho la soluzione che fa al vostro caso!
Grazie alla termografia degli impianti di riscaldamento di tipo radiante è possibile individuare eventuali anomalie di circolazione dei fluidi, perdite di acqua sotto pavimento o tubi danneggiati senza inutili demolizioni e intervendo in modo mirato.
L’Ing. Valerio Di Stefano ci mostrerà i vantaggi nel localizzare le irregolarità negli impianti di riscaldamento di tipo radiante con un suo caso studio di termografia in Sicilia.
Termografia in Sicilia: Individuare guasti negli impianti radianti
Sono l’Ing. Valerio Di Stefano, operatore termografico di II livello ISO 9712 ITC – Infrared Training Center.
Da anni vesto il ruolo di funzionario per conto della Georg Fischer S.p.A., multinazionale svizzera esperta nella produzione e distribuzione di sistemi di tubazioni per la erogazione di liquidi.
Per migliorare le diagnosi energetiche degli impianti radianti e degli edifici ho comperato, tramite Dario Crisafulli, una termocamera FLIR E8 che mi permette di individuare velocemente anomalie che in passato sarebbero state più complicate da diagnosticare.
Ad oggi, l’installazione di impianti radianti nel territorio siciliano è diventata una pratica molto comune, soprattutto negli edifici di nuova costruzione.
Una termografia in Sicilia consente di individuare in modo rapido e preciso difetti del sistema di riscaldamento prevenendone mal funzionamenti ed ulteriori sprechi.

Cos’è un impianto radiante e perché la termografia è vantaggiosa
Un impianto radiante è un sistema in cui il principio si basa sulla circolazione di acqua calda in un circuito chiuso, sviluppandosi su una superficie radiante molto ampia. Il calore dell’acqua che passa nella tubazione (a serpentina o a spirale) da sotto il pavimento viene trasmesso verso l’alto, fino a riscaldare l’ambiente della stanza in modo costante e uniforme.
Una termografia sugli impianti radianti mi consente di individuare con estrema precisione:
- la geometria esatta della tubazione;
- mappa termica dell’impianto di riscaldamento;
- anomalie nei vari organi del sistema radiante;
- perdite di acqua in modo rapido senza spavimentare;
- variazioni di temperatura nei vari punti dell’impianto.
Il vantaggio di una termografia è di rilevare rapidamente, senza inutili demolizioni, gli eventuali guasti e verificare il corretto funzionamento dei vari componenti di un impianto radiante.
Termografia in Sicilia: Caso pratico di analisi degli impianti radianti
Molti impianti, che apparentemente sembrano funzionare in modo corretto, mascherano anomalie che possono essere attribuite alla configurazione del massetto, alla geometria dei tubi e dal loro posizionamento o al valore di portata dell’energia.

In questa immagine viene mostrato un collettore complanare di alimentazione di un impianto radiante con un circolatore per ciascun collettore. Aver impostato lo stesso valore di emissività per i punti Sp1 ed Sp2 può portare a deduzioni ingannevoli, in realtà le temperature sono molto simili tra di loro.
Questo perché su Sp1 è stato applicato del nastro isolante con emissività risaputa e molto prossima al valore impostato nella termocamera, dunque il liquido di mandata ha una temperatura reale di 44°C e non di 30,5°C.

Possiamo vedere in questa immagine come il termogramma cambia nel momento in cui viene avviata la pompa di sinistra.
L’immagine seguente mostra un circuito radiante in fase di avvio raffigurato tramite la tecnica di fusione dell’immagine IR con l’immagine nel visibile.
Sull’immagine termica sono applicate due funzioni di analisi “profilo” tramite linee pseudo ortogonali allo sviluppo della tubazione Li1, Li2 e Li3. Si può distinguere per Li2 verso destra una zona più fredda e non uniforme che meriterebbe approfondimenti, potendo illustrare diversità nello spessore del massetto o nella colla utilizzata per la finitura.
La linea Li4 in verde mostra perfettamente questa variazione termica che non dovrebbe esserci lungo un tratto di tubo di pochi decimetri.

Il termogramma a sinistra mostra in modo chiaro l’area interna di un circuito ed è evidente il percorso del tubo di ritorno al centro. L’immagine di destra mostra, dopo 10 anni dalla posa, la “creatività” dell’installatore che ha ridotto al centro il passo modificandone la geometria oltre aver rilevato il surriscaldamento dell’impianto con temperature oltre la norma.

Termografia in Sicilia: Immagini formative sulle analisi degli impianti radianti
Le due immagini termiche sono state scattate in vicinanza di un letto (quella a sinistra) e di un armadio (quella a destra), in entrambi i casi è evidente l’accumulo di energia termica al di sotto dei mobili.
Le suddette aree, nel breve periodo, tenderanno a portare la superficie esposta dei mobili ad una temperatura prossima al pavimento radiante, contenendo la circolazione per irraggiamento e con molta probabilità anche lo scambio per convezione.

A sfavore si creerà una riserva di calore che verrà liberata solamente ad’impianto spento e che del resto deve essere caricato in fase di avvio.
Mobili o altri ostacoli in corrispondenza di impianto radiante comportano l’aumento dell’inerzia del sistema tanto in fase di spegnimento che in avvio non aiutando di fatto al controllo della temperatura dell’ambiente; invece si crea un barriera alle dispersioni di calore verso le zone occupate da ostacoli, barriera che ovviamente ha un costo energetico.
L’immagine termica mostra aree in cui l’impianto radiante non è stato posato e aree in cui si è intensificato il passo dei tubi per la presenza del collettore alle spalle del muro; ciò comporta un surriscaldamento che non costituisce un vero problema dato che si tratta di una fascia marginale; ma la domanda che mi pongo e che sicuramente vi state facendo: perché l’impianto non è stato esteso per l’intera superficie?


Questo termogramma mostra come un tappetino possa influenzare lo scambio termico. Il tappetino non blocca obbligatoriamente lo scambio di calore perché dipende dalla sua resistenza termica. L’immagine termica è scattata in fase di avvio dell’impianto e si può notare che il pavimento già sta iniziando ad attivarsi termicamente: il tappeto aiuterà a riscaldare l’ambiente in misura minore, ma non sarà una barriera all’energia emessa, come in molti dichiarano.
I termogrammi di seguito mostrano la conseguenza della bassa emissività dei collettori in acciaio che in apparenza sembrano freddi e l’opportunità che offre una termocamera di intervenire in condizioni pericolose come perforare tramite un trapano.

In fine vi mostro come raffigura una perdita portata a giorno che proviene dall’impianto dell’appartamento al piano superiore.

Sono certo che eravate impazienti di vederla! E’ evidente il raffreddamento causato dall’evaporazione dell’acqua dalla superficie.
Hai bisogno di una consulenza?
Se desideri fare un check up del tuo impianto di riscaldamento per scoprire eventuali danni ai tubi, perdite di acqua o se vuoi semplicemente verificare la corretta posa senza demolire tutto, contatta Valerio Di Stefano per ricevere una consulenza da un vero esperto di termografia degli impianti di riscaldamento.
Grazie dell’attenzione e al prossimo articolo!
Marco Cannia
Termografia Italia
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